Preparare il set con il Leica BLK360
Caso di studio
Autore: Chris Curley è Copy Writer della divisione Geosystems di Hexagon
Nel dinamico mondo della produzione cinematografica, la tecnologia all'avanguardia per la cattura della realtà emerge come forza trasformativa. Integrando perfettamente il digitale e il reale, la scansione laser apre possibilità entusiasmanti per gli effetti visivi e l'azione dal vivo.
Negli ultimi anni, la possibilità di vedere il lavoro della macchina da presa digitale e dei VFX allinearsi con gli elementi, i set e gli ambienti del live action è diventata un aspetto critico di molti flussi di lavoro cinematografici e televisivi. Casey Schatz, capo della produzione virtuale dello studio di visualizzazione The Third Floor e collaboratore in progetti come Avatat: la via dell’acqua, Game of Thrones e film della Marvel Cinematic Universe, è stato un innovatore fondamentale nell'aiutare ad allineare questi due mondi con i reparti cinematografici e i team sul set.
Il Leica BLK360 per la scansione LiDAR è un nuovo strumento a supporto id questo processo.
La scansione LiDAR s’inserisce in una gamma di servizi di previsualizzazione, o "previs", che possono includere il rilevamento di un set o di una location per creare un ambiente virtuale e telecamere virtuali che rispettino i parametri del luogo reale.
“Nel previs si tratta di fare pratica con gli aspetti creativi e tecnici delle riprese prima di mettere piede sul palco,” spiega Schatz. “Quando le riprese sono tecnicamente complesse e i mondi della costruzione, del reparto artistico e degli effetti visivi devono convergere, è meglio fare prove digitali in anticipo.”
Schatz ha iniziato a utilizzare LiDAR anni fa noleggiando prima stazioni totali quando le riprese lo richiedevano, per poi acquistare un Leica BLK360 G1 quando questo scanner compatto è stato distribuito nel 2017. Ha ora continuato la tradizione con un nuovissimo BLK360, che cattura nuvole di punti da trasformare in mesh utilizzate per la produzione virtuale prima, durante e dopo le riprese sul set.
BLK360 sul set
“Sul set il tempo è molto prezioso,” continua Schatz. “La scansione laser ci permette di allineare il digitale e il reale in modo molto più efficiente.”
Sul set, il team iniziava con le scansioni LiDAR del palco di live-action, seguite da scansioni del set e del suo rapporto con i vari punti di motion capture segnati sul pavimento del palco. Ciò consente di allineare il volume di motion capture (dove vengono tracciate le posizioni della telecamera e dell'attore) con il palcoscenico fisico.
“Oltre al palco e ai set, scansioniamo anche gli oggetti di scena, l'attrezzatura della macchina da presa, le luci, qualsiasi elemento dell’attrezzatura che posso ottenere, in modo che la fusione tra reale e digitale sia il più autentica possibile.” spiega Schatz. “Rende l'integrazione delle riprese ancora più precisa e veloce. L'idea è quella di trovare rimedi in fase di pre-produzione. Risolviamo il maggior numero possibile di questi problemi in anticipo.”
Ciò si è rivelato indispensabile ed efficiente dal punto di vista dei costi, riunendo i vari reparti coinvolti nella produzione, dalla costruzione ai tecnici delle luci e a tutti i responsabili dei reparti che beneficeranno di un piano di ripresa unificato.
E mentre l’industria degli effetti speciali utilizza principalmente mesh 3D, non nuvole di punti, Schatz trae vantaggio dall'immediato feedback delle nuvole di punti disponibile con Leica Cyclone FIELD 360.
“La possibilità di accedere alla nuvola di punti quasi immediatamente ha portato a flussi di lavoro che non avevo previsto, come avere accanto a me i membri del reparto di montaggio e volare attraverso la nuvola di punti colorati fino al soffitto e prendere al volo decisioni importanti su punti di presa dei cavi e problemi di sicurezza,” racconta Schatz.
La velocità della scansione laser è stata particolarmente essenziale in Avatar: la via dell’acqua quando si è utilizzato il sistema “eyeline”: un monitor sospeso a quattro cavi che poteva muoversi nello spazio rappresentando un personaggio digitale.
“Dovevo risolvere il problema dei punti di presa dei cavi e farlo in modo da poter girare l'intera scena senza che i cavi intersecassero qualcosa sul set,” prosegue Schatz. “Mentre le luci, i tralicci e i teli venivano montati, quasi ogni ora ho fattoo una scansione ed eseguito la simulazione del sistema ‘eyeline’ per verificare che i cavi e il monitor stesso non si scontrassero con qualcosa. È meglio scoprire queste cose nella CG (computer grafica) anziché nella realtà.” Schatz ha poi elaborato tutto quasi immediatamente per ottenere i risultati di cui aveva bisogno.
In media, direi che una volta che mi sono seduto alla scrivania e ho collegato l'IPad, ci sono voluti circa 5-7 minuti per avere la nuvola di punti nel Leica CYCLONE Register 360, e circa 20 minuti per avere una mesh all'interno della [applicazione di computer grafica 3D] Maya,” racconta Schatz.
Telecamera virtuale, risultati reali
Nella CG la telecamera è rappresentata solo con il suo punto nodale e non dal corpo macchina e dalla staffa che la sostengono nel mondo reale. Ma utilizzando il BLK360, per scansionare l'effettiva staffa della telecamera nell'ambiente, il team di The Third Floor è stato in grado di eseguire il movimento della telecamera con la CG per verificare l'assenza di collisioni e che si rimanesse entro i parametri fisici della staffa.
“Ci sono state un paio di volte in cui ho detto a tutti, con una settimana di anticipo, ‘Forse dovremo spostare questo muro’ perché era evidente che le telecamere erano posizionate molto vicino alle strutture esistenti. Il reparto artistico ha quindi potuto dire, “Va bene, quel giorno è meglio tenerci pronti a muovere quel muro.”
Abbiamo indotto questo ciclo di feedback in cui possiamo usare le misurazioni LiDAR per dire qual è la posizione migliore per l'attrezzatura; la scansioniamo e poi adattiamo la nostra attrezzatura di CG per seguire la realtà. E le due cose sono in armonia,” prosegue Schatz.
Luci, telecamera — LiDAR
Per quanto riguarda il futuro della scansione laser sul set, Schatz afferma che il futuro è splendido, soprattutto grazie alla velocità e alla compattezza dei dispositivi BLK di Leica Geosystems.
“Parte del mio lavoro è essere ambasciatore tra il digitale e il reale. Più scansioni faccio, minore è il potenziale d’errore umano,” riflette Schatz. “In precedenza, avevo considerato il LiDAR come uno strumento non adatto ai ritmi rapidi delle riprese live-action,” afferma. “Si potevano ottenere risultati incredibili, ma l’attrezzatura era grande, costosa e impiegava molto tempo. Il BLK ha sconvolto questo assunto e non andrò mai sul set senza di lui.”